Ci siamo trovati, alle 6 del pomeriggio, all’ingresso del Museo Alfa Romeo e si sono aggiunti a noi, graditissimi rotariani del RC Milano Ca’ Granda, organizzatore della serata.
Una bellissima visita, con un centinaio di modelli esposti, impossibile descriverli tutti.
Una preparatissima guida, appassionata del suo mestiere, ci accoglie e ci spiega come è organizzato questo museo: Le prime due sale sono dedicate alla storia (“Timeline”) dell’Alfa Romeo e i modelli realizzati; la terza e la quarta sala sono dedicate alla “Bellezza”: auto particolarmente belle e significative del loro tempo, prototipi e studi; la quinta e la sesta sala raccolgono invece le vetture da corsa e vanno sotto il titolo “Velocità”. Un’ultima sezione presenta le automobili usate dalle forze dell’ordine, soprattutto i Carabinieri.
Prima di entrare nella sezione “Timeline”, una fermata d’obbligo davanti alla serie storica dei marchi ALFA ROMEO. La A.L.F.A. nasce il 24 giugno 1910 ed il suo nome è l’acronimo di Anonima Lombarda Fabbrica Automobili ed il marchio è pieno di riferimenti milanesi: la croce rossa in campo bianco è il simbolo di Milano e, a destra, il biscione è il simbolo dei Visconti. Successivamente, dopo la prima guerra mondiale, entra nel capitale l’imprenditore Romeo per aiutare la società a riprendersi dopo le difficoltà del periodo bellico. In questa occasione il nome diventa ALFA ROMEO e non verrà più modificato, anche se nel tempo vi saranno modifiche nel marchio.
L’Alfa Romeo non ha costruito solo autovetture, ma anche autocarri, motori marini e motori per aerei e per competizioni autostradali. In sala vediamo una copia di un monomotore impiegato per una campagna di raccolta fondi per i bambini mutilati dopo la guerra, che montava un motore Alfa Romeo. L’aereo, con varie tappe, dall’Italia arrivò in Argentina e proseguì verso Nord, dove ebbe un incidente in Bolivia.
Entriamo ora nei saloni “Timeline”: la prima vettura che vediamo è un’ALFA 24 HP del 1910, carrozzeria Castagna (all’epoca le fabbriche di automobili costruivano il telaio ed il motore, lasciando poi al cliente la possibilità di scegliere la carrozzeria e farla fare secondo i propri desideri). La macchina era dotata di un piccolo generatore di acetilene da carburo, che veniva utilizzato per accendere i fari. Macchina velocissima per quell’epoca, poteva raggiungere i 100 km/h (le strade asfaltate erano praticamente inesistenti!).
Poco dopo nasce la 15 HP Corsa, rossa: è l’inizio dell’esperienza nel mondo delle competizioni dell’Alfa Romeo, che coglierà grandi successi, tra i quali anche la vittoria al primo campionato automobilistico mondiale nel 1925, il precursore dell’odierna F1.
Automobili che segnarono particolarmente la storia Alfa Romeo nel periodo fra le due guerre furono le 6C 1500, 8C 2300 e 8C 2900, vetture di grande rappresentanza.
Dopo la seconda guerra mondiale Alfa Romeo lancia dapprima la 1900, vettura che superava i 175 km/h, e poi la Giulietta (ovvio il richiamo al binomio Romeo-Giulietta della tragedia Shakespeariana), diretta ad un pubblico più vasto e che, grazie anche ad un marketing innovativo, rilancia il marchio.
Segue poi, nel 1962, la Giulia, con molte varianti, tra le quali il GT, lo spider, il coupé ed il “duetto”. Seguono poi altri modelli, quali la “Montreal” nel 1970, sviluppata su un prototipo per l’Esposizione Universale di Montreal, l’Alfasud, nel 1971, prima vettura prodotta a Pomigliano d’Arco, l’Alfetta, nel 1972, con il cambio nella parte posteriore, per meglio bilanciare i pesi.
Nel 1986 Alfa Romeo entra nell’orbita Fiat e continua la sua tradizione di automobili di elevate prestazioni, come la 164, nel 1987 e la 156 nel 1997, per poi arrivare ai modelli ancora commercializzati quali la Stelvio e la Tonale.
Nella sezione “Bellezza” troviamo vetture molto particolari, a partire dal prototipo 40-60 HP Aerodinamica del 1913, con carrozzeria a forma di goccia per ottimizzarne l’aerodinamica (purtroppo con motore all’interno dell’abitacolo, con evidenti problemi), che raggiunse i 139 km/h.
Impossibile qui descrivere tutte le vetture esposte, riporto solo i nomi delle più significative, quali il “disco volante” del 1952, la “Carabo” del 1968 e l’”Iguana” del 1969 o la “Nuvola” del 1996, tutte quante realizzate da carrozzieri di altissimo livello quali Bertone o Giugiaro.
Passiamo ora alla sezione “Velocità”. Alfa Romeo fin dagli esordi ha partecipato alle corse. La sua squadra corse prese come simbolo il quadrifoglio dopo che, nella “Targa Florio” del 1923 il pilota Ugo Sivocci, al quale fu assegnato il numero di gara 13 decise, scaramanticamente, di dipingere sulla macchina un quadrifoglio su campo bianco. Sivocci vinse la gara e la squadra decise di tenere nome e simbolo.
Come detto sopra, Alfa Romeo vinse il primo campionato automobilistico mondiale nel 1925 e partecipò a moltissime gare, realizzando tantissime vetture da corsa, compreso una a doppio motore con il la quale Enzo Ferrari, allora pilota nella scuderia Alfa Romeo, raggiunse i 325 km/h.
Per un po’ di anni l’Alfa Romeo partecipa anche alle gare di Formula 1, senza peraltro grandi successi, ma abbandona questo segmento nel 1956 perché il lancio della Giulietta richiedeva grandi risorse economiche. Di conseguenza partecipò ancora per anni alle competizioni “Prototipi”, con alterni risultati.
Completiamo la visita guardando le macchine dei carabinieri e dell’esercito e tra queste una “Matta”, una vettura fuoristrada simile alla Jeep ed alla “Fiat Campagnola”.
Ci rechiamo quindi al ristorante “La refezione” dove il titolare ci ha accolto con grande calore e con un menù magnifico, curatissimo e veramente ottimo.
Un grazie particolare quindi alla nostra Presidente Silvana Pagella che anche in questa occasione ha felicemente coniugato cultura, piacere di stare insieme e ottima cena.
Pietro Zucchelli ( Segretario RC Milano Ca’ Granda)