La conviviale di questa sera inaugura un ciclo di incontri, organizzati dal club e legati al tema della diversità e dell’inclusione.
A gennaio 2019 il Consiglio del Rotary International ha adottato la dichiarazione Diversità, Equità e Inclusione del Rotary, e a settembre 2020 è stata formata una Task force DEI incaricata di definire un piano d’azione completo con risultati raggiungibili, misurabili e significativi per il nostro sodalizio (per maggiori informazioni, potete consultare questo link: https://www.rotary.org/it/about-rotary/diversity-equity-and-inclusion).
Il Fiera ha voluto dare seguito a questi intenti programmatici istituendo in questo anno rotariano una propria Commissione Diversity & Inclusion (coordinata dalla socia Basak Bulak) cui è stato affidato il compito di monitorare in modo trasversale la diversità all’interno del club, non solo in termini di composizione dell’effettivo ma anche di varietà di progetti e di proposte capaci di stimolare l’interesse e le differenti sensibilità dei soci per poterli valorizzare ed accogliere al meglio.
In questa prima tappa di questo ideale viaggio nel mondo dell’inclusione, abbiamo trattato il tema della comunicazione inclusiva insieme a Rosy Russo, consulente di comunicazione, formatrice e ideatrice del progetto di comunicazione inclusiva “Parole O_Stili“.
Con grande curiosità verso un argomento troppo spesso escluso dal dibattito rotariano (benché la diversità rappresenti uno dei 5 valori fondamentali del Rotary) poiché associato al modo di comunicare e di confrontarsi delle giovani generazioni, la nostra relatrice ha posto l’accento sulla centralità delle relazioni umane e sulla necessità di dedicargli tempo, cura ed attenzione.
Si è discusso, ovviamente, dell’importanza delle parole e di come un utilizzo non ponderato delle stesse crei divisione tra persone che non condividono lo stesso vissuto e le stesse esperienze di vita. Le distanze che conseguentemente si vengono a creare, necessitano di essere colmate facendo quanto più ci è possibile per comprendere una realtà che spesso si distanzia dalle nostre percezioni, dai nostri principi e dalle nostre convinzioni. Molti gli esempi che sono stati portati in questo senso, alcuni dei quali di forte attualità (come lo “spot della pesca” di Esselunga).
Per evitare che questa mancanza di riconoscimento reciproco generi odio ed esclusione, è dunque necessario imparare ad ascoltare ancor prima di parlare, utilizzando un atteggiamento aperto ed empatico ed opponendosi allo scontro sociale che talvolta sembra ineluttabile.
Con questo scopo, nel 2016 nasce il Manifesto della Comunicazione Non Ostile, che in breve tempo raccoglie il consenso di 450 comuni, 250 parlamentari e centinaia tra aziende, istituzioni ed associazioni firmatarie, arrivando ad essere tradotto in 35 lingue.
Molte le iniziative che, fino ad oggi, l’associazione Parole O_Stili ha portato avanti per promuovere il manifesto ed aumentare la sensibilità delle persone verso fenomeni come il generation gap, l’utilizzo di forme grammaticali e lessicali che rispettino le diversità di genere e la lotta alla discriminazione ed il cyberbullismo.
Alla presentazione del progetto è seguito un dibattito che ha portato i soci del Fiera a riflettere su temi come l’assenza dei valori nelle nuove generazioni, ma anche sull’incapacità degli adulti di “abitare” lo spazio digitale in cui i giovani consumano le proprie relazioni e le proprie esperienze di vita. Tante le domande che sono state rivolte alla nostra relatrice, segno dell’interesse che Rosy è riuscita a catalizzare su questo tema.
Al termine della serata, come di consueto, il presidente Mantini ha consegnato alla dott.ssa Russo il gagliardetto del club a ricordo della serata. È stata questa l’occasione per presentare ai soci la nuova veste grafica del vessillo, spiegandone la genesi ed i principali elementi emblematici.