In un recente incontro con un Club, un socio mi ha chiesto spiegazioni su un punto della mia lettera di settembre, in particolare quello in cui definivo il terzo tipo di service come “il servizio di opinione“, cioè il coraggio di affermare a voce alta i valori della nostra cultura, contrastando attivamente lo strapotere dei disvalori che così pervicacemente ed insistentemente ci vengono proposti”.
Colgo l’occasione per farlo in questa lettera, a beneficio di tutti…
Parto dalla visione del Rotary che recita: “Crediamo in un mondo dove tutti i popoli insieme promuovono cambiamenti positivi e duraturi nelle comunità vicine, in quelle lontane ed in ognuno di noi.”
Per promuovere cambiamenti dobbiamo esercitare la leadership di azione (services di progetto), assieme alla leadership di pensiero (service di opinione) che contraddistingue la cultura rotariana.
E quest’ultima attività è tipicamente dei Rotariani singoli, che nel mio programma ho definito “Agenti attivi di pace”: se ciascuno degli oltre duemila soci Rotary e Rotaract a Milano sarà Agente attivo di pace, portando avanti progetti efficaci per la comunità e al contempo affermando nel quotidiano la supremazia dei valori rispetto ai disvalori, contribuirà significativamente a costruire la pace a Milano.
La comunità milanese, ha bisogno di menti che orientino e di braccia che facciano accadere fatti, e così diffondano speranza e alimentino la pace. Questo service combinato di pensiero ed azione, ci impegnerà per anni certamente, ma dobbiamo avere il coraggio di porci obiettivi a medio lungo termine, e darci un programma d’azione coerente che ci allontani dal rischio di abituarci alla mediocrità in tutte le sue forme. Anche la continuità di azione e di pensiero è un grande valore.
Ma quale pace costruiamo?
Pace nella comunità milanese che purtroppo si sta cristallizzando in rapporti di competizione e di antitesi al di là di ogni ragionevolezza;
Pace nei nostri Club e Distretti dove la litigiosità e la poca accettazione dell’altro è sempre presente, sottolineando così la poca rotarianità di tanti soci;
Pace per gli individui, rotariani e non, che anche singolarmente hanno molto spesso sperimentato stati di crisi dovuti alla pandemia ed alle sue conseguenze, e che hanno necessità di aiuto da parte dei singoli rotariani.
Questo è il nostro modo di abbracciare la visione del Rotary International e promuovere cambiamenti positivi e duraturi nella comunità milanese ed in ognuno di noi.
Al nostro interno basta quindi con le liti, con le offese, con le vendette, con le fazioni, con il turismo rotariano, con le polemiche verso il Distretto, con la scarsa considerazione ed utilizzo della Rotary Foundation, che è invece la nostra ricchezza ed il nostro potente braccio armato: ma avanti invece con il prendersi cura gli uni degli altri, con il prestare aiuto appena ci accorgiamo sia richiesto, con il condividere progetti e programmi fra Club, con il donare il nostro tempo e la nostra professionalità, utilizzando tutte le sfaccettature dell’Amicizia rotariana.
Per far questo ci servirà il controllo delle nostre azioni e reazioni: se provocati dobbiamo opporre la forza della pace, offrire speranza, venirci comunque incontro. Ma, sempre, dobbiamo affermare a voce alta i nostri valori senza tema di essere contrati.
Questo risultato non può nascere se non dal cuore di ciascuno di noi: dobbiamo imporci di vigilare perché i nostri comportamenti siano sempre volti alla pace, in ogni sua manifestazione.
All’esterno un rotariano vero non si abitua alla mediocrità, ma lotta per dare speranza al prossimo, sviluppo alla comunità, pace alla società, realizzando progetti efficaci per risolvere criticità rilevate.
Si tratta quindi di avere una visione che ci consenta di aiutare la comunità milanese, ad essere più inclusiva, più capace di guardare avanti, più in linea con il suo ruolo di motore dell’economia nazionale: e questa visione va comunicata e spiegata nel vissuto quotidiano, con la testa alta e con coraggio da ciascuno di noi. Si tratta di portare con onore il nostro distintivo, in ogni istante.
Il Rotary non risolve i problemi della comunità milanese: li scopre, li analizza, progetta soluzioni sostenibili, le testa con progetti pilota e poi le consegna alle Istituzioni perché provvedano a risolverle su larga scala.
Ed in questo processo l’Istituzione e la comunità riconoscono lo stretto nesso positivo che c’è fra pace e Rotary.
Per indirizzare i Club sulle necessità della comunità milanese è stato approntato il programma “Milano… oltre l’oggi” con le tre aree scelte “GIOVANI, LAVORO ed AMBIENTE”, da completare e definire con i manifesti in Congresso a novembre; dopo il Congresso queste tre aree saranno utilizzate dai Club per programmare services di azione, in linea con le necessità della comunità milanese negli anni a venire.
Sono convinto che se ognuno dei duemila rotariani e rotaractiani del nostro Distretto correderà il service di azione con quello di pensiero, celebreremo un ottimo centenario, e porremo le basi per una forte ripartenza anche identitaria del Rotary e del Rotaract a Milano.
Buon centenario a tutti.