Cari Amici, care Amiche,

in questa mia prima lettera ritengo opportuno, tanto più nel momento dei passaggi di consegne all’interno dei Club e del Distretto, dedicare le prime riflessioni ad un tema che mi sta molto a cuore e che impronterà tutto l’anno, riprendendo quanto evidenziato dal Presidente Internazionale Stephanie Urchick non solo durante l’Assemblea di Orlando, ma anche in occasione del nostro SIPE, il 20 aprile: mi riferisco, è chiaro, al rapporto tra Continuità e Cambiamento.

La Continuità non significa copiare pedissequamente quanto fatto da chi ci ha preceduto, né affidare sempre alle stesse persone uno o più compiti o incarichi; continuità significa partire dalla condivisione dei valori del Rotary per arrivare alla condivisione degli obiettivi strategici -di medio e lungo periodo- della nostra azione.

Una tale impostazione, nei Club e nel Distretto, sempre più si sta rivelando vincente ed essenziale per l’efficacia delle nostre attività, sia quelle di servizio a favore delle comunità che quelle all’interno dei nostri Club, per renderli sempre più luoghi di elevata integrità e professionalità, amicizia e serenità. Ne abbiamo ampiamente parlato all’Assemblea dell’11 maggio scorso proprio per rimarcare l’importanza di progetti e attività, rilevanti e di ampio respiro, da condividere nel corso del tempo: durante la conversazione sul programma Giovani, Lavoro e Ambiente credo che si siano visti cinque Governatori ben diversi per percorsi e storie professionali, carattere e attitudini, ma uniti nel perseguimento degli obiettivi strategici del Distretto metropolitano.

Il Cambiamento, per non essere fine a sé stesso e quindi meramente distruttivo e non costruttivo, deve partire dal punto fermo dei nostri valori e dalla condivisione degli obiettivi strategici, adeguando la nostra azione al contesto che ci circonda, ancor più in una città in continua evoluzione come Milano. Non possiamo pensare di fare Rotary nel 2024 come si faceva (non dico nel 1923, ma anche solo) negli anni Ottanta, Novanta o Duemila, perché quel mondo non c’è più. Il mondo cambia, e noi con esso.

Ciò che conta per fare bene Rotary oggi è condividere i cinque valori e gli obiettivi di lungo periodo del Rotary milanese: le modalità possono essere diverse e completarsi a vicenda, sempre senza cedimenti sul fronte irrinunciabile dell’elevata qualità morale e professionale delle persone che entrano nella famiglia rotariana.

A ben vedere, continuità e cambiamento rappresentano due facce della stessa medaglia, ed è naturale che ogni Club milanese, in base al suo DNA e alle scelte dei suoi soci, decida di puntare un po’ più sull’uno o sull’altro aspetto, senza eccessi dannosi.

Il rifiuto a priori di ogni innovazione e la ripetizione pedissequa (il mantra del “si è sempre fatto così”…) di riti ormai distanti dal significato originario può portare all’autoreferenzialità e alla perdita di rilevanza, ma porta alla perdita di rilevanza anche la smania di inseguire mode (inciso mio: estranee al nostro pensiero e alla nostra storia) effimere e ispirate a visioni di parte e in quanto tali divisive, mentre la visione del Rotary International deve essere tendenzialmente universale. Il Rotary non può fare la comparsa o il comprimario, ma il suo compito è indicare la via e raccogliere le migliori energie e competenze per aprirla: essere leader di pensiero e di azione.

Come disse Mahler “La tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri”.

Concludo richiamando i punti salienti del programma per l’a.r. 2024-2025, proposto ai Club come un possibile modello da adattare alle specificità di ognuno, perché riprende e completa, adeguandolo al contesto particolare del nostro Distretto metropolitano, i punti del Piano d’Azione del Presidente Urchick:

  • Consapevolezza, Continuità, Cambiamento;
  • Il programma Giovani, Lavoro e Ambiente;
  • Sostegno alla Rotary Foundation;
  • Mantenimento e cura dell’Effettivo;
  • Attenzione e collaborazione con il Rotaract, che è il nostro futuro.

Tutti insieme possiamo così creare e coltivare

THE MAGIC OF ROTARY

e portare questa magia nei Club e nella Comunità milanese per un altro secolo di leadership, di amicizia, di servizio, integrità e diversità.

Un affettuoso saluto e un buon inizio d’anno rotariano.