Il tema che intendo sviluppare in questa lettera nasce dalla PACE che è di fatto, l’obiettivo di tutto ciò che il RI tramite i Club fa con i progetti di servizio.
Pace nei rapporti fra Stati, pace all’interno delle comunità civili, pace nella nostra famiglia, pace nei rapporti interpersonali, pace in noi stessi.
Come possiamo raggiungere in pratica un obiettivo cosi ambizioso? La risposta è l’Umanesimo rotariano, cioè quello stile di vita del Rotariano che mette l’uomo al centro dell’agire, tramite il Servizio, ed il Dono. A sua volta il Servizio ha due gambe: quella di azione e quella di pensiero, che devono in contemporanea esserne la base di declinazione.
Quanto all’Azione questa deve essere Efficace per l’uomo che ne beneficia, cioè raggiungere il risultato previsto, Sostenibile, cioè dare effetti nel tempo, anche dopo che noi abbiamo terminato, operata Professionalmente dal Benefattore, deve cioè utilizzare la nostra professionalità in termini di tempo, progettualità, valutazione dei rischi, competenza, aiuto manuale, disponibilità, conoscenza seria dei problemi e bisogni della Comunità. Quindi deve essere comela Rotary Foundation ci esorta a realizzarla, al meglio delle nostre capacità, senza sciatteria, superficialità, scarico della responsabilità, disimpegno sistematico.
Quanto al Pensiero ricordo che il Rotary non fa beneficenza ma piuttosto lavora per rimuovere le cause da cui nasce il bisogno di beneficenza. E tante di queste cause nascono dal pensiero e dall’ opinione: ne deriva che parte importante del nostro servizio è il pensiero, per il quale il Rotariano deve avere il coraggio di affermare i valori del Rotary, soprattutto in una società che sta andando verso un degrado morale basato su appiattimento, mediocrità, spregio del merito e della competenza, irrisione della cultura, accettazione dell’ignoranza, che è madre della violenza.
Non è un compito semplice, ma è un nostro preciso dovere, che peraltro abbiamo assunto all’ingresso nel Rotary. Il portare avanti la lotta di azione e di pensiero in contemporanea è un elemento essenziale del valore aggiunto del servizio rotariano, rispetto ad altre organizzazioni del Terzo Settore. E la Rotary Foundation è un ottimo grimaldello per farlo.
Veniamo ora al Dono: il dono è fiducia, senza contropartita, nei beneficiari del nostro operato, fiducia che utilizzeranno bene le risorse che doniamo per crescere: la gratuità del gesto va quindi corredata da un preciso controllo che ciò che doniamo, non sia mai sprecato: lo spreco genera corruzione, non evoluzione.
Il dono per il rotariano è un imperativo, una sorta di restituzione, a chi è stato meno fortunato di noi, di ciò in più che abbiamo avuto.
Siamo titolari della Fondazione con il più alto valore percentuale sul totale dei denari ricevuti, che viene trasferito ai progetti, e con decine di anni di riconoscimento da organismi internazionali (Charity Navigator) dell’altissimo valore degli interventi umanitari: viene quindi spontaneo donare alla nostra Fondazione Rotary.
Credo inoltre che una brillante sintesi fra dono e servizio, sia la formazione che declina bene le caratteristiche del dono di noi stessi nel servizio. La formazione, è infatti attività in cui, in base al principio socratico, dobbiamo avere l’umiltà di mettere a disposizione l’esperienza acquisita, in modo non autoreferenziale, ma utile per chi deve imparare, che siano i beneficiari dei nostri progetti, o i nuovi soci del club, o i giovani che si affacciano al Rotary.
A questo punto definire l’umanesimo rotariano nel servizio e nel Dono è immediato. Certamente il progresso delle comunità vicine e lontane ne resta l’obiettivo: ma accanto a questo va messo il miglioramento di noi stessi, in termini di rispetto dell’altro, rispetto delle regole di convivenza, l’adozione dell’etica della responsabilità, l’esempio virtuoso, la fraterna amicizia: in poche parole i 5 valori fondamentali del Rotary.
Umanesimo per il rotariano è anche tutto ciò che concerne il suo rapporto con gli altri nella comunità: questa è la punta dell’iceberg di un comportamento onesto, intelligente, generoso, capace di valutare gli effetti delle proprie azioni e scegliere i più convenienti, rispettoso degli altri con le loro diversità, ma anche capace di pretendere dagli altri il rispetto per sé stesso, con la forza della ragione e mai con la violenza.
In ultimo una digressione sull’Umanesimo del rotariano che presta servizio all’interno del Rotary: anche qui Dono e Servizio sono i pilastri: dono del nostro tempo, dono della nostra amicizia, dono delle nostre risorse, dono della nostra professionalità anche nello svolgimento degli incarichi di servizio, al fine di essere utili e non di fare carriera.
Concludo: il Rotary esiste in Italia da cento anni (2023) ed evolve adattandosi ai cambiamenti della Società: nei prossimi anni certamente avremo cambi nell’organizzazione e nel decentramento di certi poteri e ruoli, ma l’Umanesimo rotariano non potrà che rimanere saldamente ancorato al Dono ed al Servizio: principi e uomini non cambieranno mai. E con loro non cambierà il compagno di viaggio delle nostre azioni di dono e di servizio; la Rotary Foundation.