Cari Amici, care Amiche,

per questa seconda lettera del Governatore ho deciso di seguire la cronologia ufficiale del Rotary International, secondo la quale il mese di agosto è dedicato al tema dell’Effettivo e Sviluppo di nuovi Club, al fine di stimolare in ognuno di noi, me stesso per primo, una riflessione sul tema dell’Effettivo, il cui aumento è di per sé l’obiettivo di ogni associazione, per ovvii motivi che non devo spiegare.


Già sapete che il Presidente 2024/25 Stephanie Urchick ha chiesto ai Governatori di tutto il mondo di aumentare il saldo netto dei soci di almeno 100 persone a Distretto e di aprire almeno 4 nuovi Club, di qualsivoglia tipologia, nel corso dell’anno; e sapete che quando Stephanie è venuta per alcuni giorni a Milano e in Lombardia per il SIPE del 20 aprile scorso, le abbiamo esposto come in un Distretto metropolitano, operante in una città di circa 1.300.000 abitanti con 50 (oggi 47) Club non sia realistico porsi obiettivi di crescita di questo tipo.

Questo non significa rinunciare ad aumentare, ove possibile, l’effettivo – anzi! -, ma significa prima di tutto lavorare per mantenerlo e conservarlo. Se, e sottolineo se, vi saranno tutte le condizioni, valuterò la possibilità di aprire nuovi Club non tradizionali, vale a dire Club funzionanti con modalità e caratteristiche differenti, in grado di dare risposta a esigenze oggi non coperte dai Club tradizionali già esistenti.

La statistica, nota da anni, indica che in media (sebbene queste medie siano un po’ come il pollo di Trilussa…) di quattro soci che entrano in un Club, due escono nel giro di un paio di anni. Conservare tutti e quattro i neo entrati rappresenta quindi un traguardo ambizioso in un Distretto in cui – di fatto – 50 Club competono tra loro nello stesso -ridotto- bacino di utenza di possibili soci: questa è la realtà.

Tale essendo lo stato delle cose, occorre da un lato rendere più attrattivi i Club sotto i tanti profili in cui l’attrattività si connota, e dall’altro lato continuare a caratterizzare i Club in maniera diversificata, e già oggi a Milano si trovano (quasi) tutte le possibili formule di Club: da quelli tradizionali, ai Breakfast, il Passport, il club tematico, l’E-club, l’International e via discorrendo. Come ho già indicato, non nutro pregiudizi favorevoli o contrari nei confronti di altre soluzioni, ma l’esperienza finora maturata induce a essere cauti nei confronti di scelte talora affrettate, spesso foriere di più problemi di quanti ne abbiano risolti.

Il mondo cambia, in fretta, e per continuare a prosperare ed essere rilevante anche il Rotary, ferma restando la continuità dei nostri valori e obiettivi strategici, deve adeguare la sua azione al mutato contesto che ci circonda, ancor più in una città in continua evoluzione come Milano. Non possiamo pensare di fare Rotary oggi come si faceva anche solo venti o trent’anni fa, perché quel mondo non c’è più: oggi viviamo in un altro contesto, e la sfida che si pone ai Club è quella di essere attrattivi oltre il prestigio del nome e del sodalizio, per conservare e ove possibile aumentare l’Effettivo.

Conservare e aumentare l’Effettivo non ci deve interessare per le statistiche o per i riconoscimenti a fine anno: queste soddisfazioni lasciamole ad altri. Conservare e aumentare, secondo il canone irrinunciabile della qualità delle ammissioni, l’Effettivo ci deve interessare per arricchire i nostri Club (e quindi il Rotary che è fatto dai Club) garantendo un ricambio costante, una giusta mescolanza di tutte le classi di età, una equilibrata rappresentanza delle tante professioni ed attività che in questa città sono presenti, la possibilità di utilizzare le professionalità del Club nelle azioni di servizio e, non ultimo, il piacere della vita di Club per tutti i soci.

Ho indicato che il mezzo per conservare e aumentare i soci è l’attrattività del Club, cioè la capacità del Club di invogliare persone esterne a farne parte, e invogliare i soci a frequentarlo e rimanere perché soddisfatti della loro esperienza rotariana. Se così è, occorre prima di tutto che il Club sia un ambiente sano, privo di conflitti al suo interno e con l’esterno; in secondo luogo, occorre che chiunque non ne fa parte si senta a suo agio quando lo visita e, infine, occorre che ogni socio possa partecipare alla vita del Club, da subito. Mi ripeto: la prima cosa da fare con i soci appena ammessi è introdurli in una Commissione e dar loro un incarico e degli obiettivi, perché il coinvolgimento è il più potente motore dell’entusiasmo rotariano.

Ricordiamo sempre che alla fine noi siamo gli ambasciatori del nostro Club e della nostra esperienza di Rotary ovunque andiamo, e ne proponiamo anche all’esterno l’immagine: la comunicazione e l’immagine nella nostra società hanno ormai assunto un peso fondamentale, e il Rotary deve occuparsene al meglio.

Dopo la pausa estiva avremo tante occasioni per discutere nelle visite, e non solo, su queste riflessioni e ragionare insieme su come implementare le attività occorrenti a rendere sempre più attrattivi i nostri Club, anche avvalendoci dei punti del Piano d’Azione del Presidente Urchick.

Ancora una volta, viviamo con gioia anche durante questo periodo di riposo

THE MAGIC OF ROTARY

la magia del Rotary, ovunque ci troviamo.

Un affettuoso saluto e un caro augurio di buone vacanze a tutti Voi.