L’anno rotariano si avvia alla conclusione. Prima del passaggio di consegne – previsto per il prossimo mercoledì – abbiamo voluto dedicare una serata al tema delle fellowship (o circoli rotariani) cui questo mese è dedicato.

Lo abbiamo fatto con un ospite d’eccezione: Olderico Caviglia (già responsabile distrettuale per l’azione internazionale e charter member del Rotary Eco Club Milano). Forse il rotariano italiano più conosciuto all’estero e detentore di alcuni curiosi ma significativi primati: ha partecipato a 15 congressi internazionali (13 in persona e 2 on line) ed a 8 Rotary Institute, organizzando ad Amburgo lo stand del Distretto 2041 Metropolitano di Milano in presenza e a giugno del 2021 lo stand virtuale del distretto 2041 (uno dei due al mondo) al congresso di Taipei. Ha partecipato in presenza a riunioni rotariane in 48 paesi esteri dei 5 continenti e durante la pandemia ha partecipato a riunioni rotariane “virtuali telematiche” in 110 nazioni.

Ma quello che, ai nostri fini, qualifica veramente Olderico come il migliore relatore che avremmo potuto avere per questa serata è l’impressionante numero di adesioni che il nostro può contare alle fellowship rotariane: più di 30, di cui circa una ventina a partecipazione attiva!

In un clima goliardico ma al tempo stesso coinvolgente, Olderico ha dunque illustrato ai soci del Fiera e del Porta Nuova, intervenuti per l’occasione, le caratteristiche e le finalità delle fellowship rotariane, nate per aggregare i soci di tutto il mondo intorno ad un interesse comune al solo ed unico scopo di divertirsi e conoscersi per poter sviluppare rapporti di amicizia più solidi e dare vita in seguito a progetti di service sempre più efficaci e d’impatto.

Stretto, in questo senso, il legame tra le fellowship ed i gruppi d’azione (RAG – Rotarian Action Group) che a loro volta radunano al loro interno rotariani e persone esterne al sodalizio con una comprovata esperienza professionale da utilizzare per poter sviluppare progetti in una delle sette aree d’azione del Rotary: promuovere la pace, combattere le malattie, fornire acqua pulita, proteggere madri e bambini, sostenere l’istruzione, sviluppare le economie locali, tutelare l’ambiente.   

Progettualità che in ogni caso, come ribadito da Caviglia, può e deve svilupparsi esclusivamente all’interno dei club, che dai gruppi d’azione e dalle fellowship possono trarre beneficio attraverso la partecipazione e la collaborazione fattiva dei propri soci.

L’incontro è stata anche l’occasione per raccontare ai soci l’esperienza della convention internazionale di Singapore appena conclusasi e, più in generale, motivare il club ad aprirsi all’esterno sfruttando le numero occasioni che il Rotary offre per stabilire connessioni e creare opportunità di collaborazione e di service.