Si è svolto il 12 novembre presso l’NH Hotel Machiavelli di Milano attraverso interclub organizzato dal Rotary Milano Porta Nuova la conviviale dedicata a Milano e le sue Chiese.
Relatore della serata è Massimo Beltrame, che già in passato ha frequentato il nostro club con eventi tra cui citiamo “Milano guarda in alto”: la storia dei grattacieli milanesi, conviviale del 9 ottobre 2019, e la Passeggiata nella Milano del Liberty, del 20 settembre 2023.
Nato a Milano nel 1975, dopo gli studi classici al Liceo Beccaria si laurea in filosofia all’Università degli Studi della medesima città. Grande studioso di storia dell’architettura, dal 2018 è membro del Council on Tall Buildings and Urban Habitat di Chicago (CTBUH), il più importante organismo internazionale nel campo degli edifici alti e della progettazione urbana sostenibile. Un forte legame di appartenenza lo unisce da sempre alla sua città natale, alla quale ha dedicato svariati libri nel corso degli anni, tutti pubblicati da Edizioni Meravigli: Milano guarda in alto – Storia dei grattacieli nel capoluogo lombardo (ultima ediz. 2017); Expo Milano 2015 – Storia delle Esposizioni Universali (2014); Milano viaggio nel Liberty (2016), percorso metropolitano tra le più significative architetture dello stile floreale; Milano e le sue Chiese (2023).
E proprio quest’ultimo libro è il tema della serata, che viene introdotto con l’accenno alla prefazione di Fedele Confalonieri, Presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, e ai motivi che hanno spinto l’autore a scriverlo: un sabato pomeriggio, andando in Piazza della Scala, davanti a Palazzo Marino vede una lunghissima fila di persone in attesa di entrare per vedere un singolo quadro, l’Annunciazione di Filippino Lippi. Passa davanti a questa fila immensa per raggiungere la propria meta, la Chiesa di San Fedele dove ammirare La Deposizione di Simone Peterzano, allievo di Tiziano e maestro di Caravaggio.
Entrato nella Chiesa di San Fedele, capolavoro essa stessa di Pellegrino Tibaldi, architetto di fiducia di San Carlo Borromeo, si trova di fronte a quest’opera straordinaria completamente da solo. A fianco a questo spettacolare quadro, realizzato nel 1584 quindi nella fase finale della vita dell’artista, c’erano anche un quadro del Cerano e addirittura una bellissima opera d’arte di Lucio Fontana.
Questo lo porta a riflettere sul fatto che forse la gente non sa, o più probabilmente si è dimenticata, che le nostre Chiese, oltre ad essere luoghi di culto, sono degli straordinari contenitori di opere d’arte. Ed è proprio questo pensiero che lo spinge a realizzare una guida per indirizzare le persone a districarsi tra questa grandissima offerta, con l’obiettivo di distinguersi da una guida turistica comunicando delle emozioni, spiegando ai lettori perché le opere d’arte segnalate sono diverse dalle altre, e perché alcune hanno una narrativa più forte e coinvolgente rispetto ad altre.
Parte da qui la narrazione del concetto di museo diffuso, che si divide in Chiese che sono esse stesse un museo, avendo al loro interno tutta una serie di opere d’arte disposte in modo da sembrare un vero e proprio museo, e Chiese disposte come singole unità di un percorso che, collegato con un ipotetico filo immaginario, rappresentano le fasi di vita di un autore che evolve artisticamente con l’avanzare dell’età.
Esempio di questo sono Santa Maria dei Miracoli in Corso Italia, realizzata dall’architetto Dolcebuono, che ospita opere straordinarie di Giulio Cesare Procaccini, Antonio Campi, Callisto Piazza, Gaudenzio Ferrari, Cerano, Moretto, tutte disposte in modo tale da consentire una sorta di percorso museale. Oppure la Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, dove si trovano una serie di affreschi di Bernardino Luini, Simone Peterzano, Antonio Campi.
Daniele Crespi e Simone Peterzano si ritrovano poi per esempio nella Certosa di Garegnano, luogo amato dal Petrarca e il cui chiostro è stato distrutto per far passare l’autostrada.
La serata prosegue con alcuni fatti di cronaca che si legano alle Chiese di Milano. Come quando nel 1385 Gian Galeazzo Visconti giocò una tragica beffa ai danni dello zio Bernabò, che proprio davanti alla Pusterla di Sant’Ambrogio si fece trovare senza scorta e venne fatto prigioniero e portato al Castello di Trezzo, dove venne poi avvelenato e ucciso con il famoso detto “Mi a ti, ti a mi”.
Infine viene raccontato il legame tra le Chiese e la musica. La Chiesa di San Marco è la più importante dal punto di vista musicale a Milano, qui si trova il più antico organo dell’Italia settentrionale, uno tra i più antichi in Italia, realizzato nel 1584 da Benedetto Antegnati e restaurato successivamente più volte. Nel 1770 W. A. Mozart lo suonò durante il suo soggiorno milanese, lo stesso fece Amilcare Ponchielli e il 22 maggio 1874 Giuseppe Verdi vi diresse il suo Requiem per il primo anniversario della morte di Alessandro Manzoni. Altre Chiese importanti sono Santa Maria della Pace, con uno stile gotico puro che nel 1901 fu utilizzata da Lorenzo Perosi per la prima del Mosè, alla presenza di Toscanini e dell’Orchestra della Scala, con tra il pubblico personaggi illustri come Mascagni, suo grandissimo ammiratore. Oppure Sant’Eufemia, utilizzata tra il 1955 e il 1957 dalla EMI per incidere molte delle opere con Callas e Di Stefano, dove sembra che in una delle pause tra le registrazioni Maria Callas venne a conoscenza leggendo un giornale che suo marito Aristotele Onassis l’avrebbe lasciata per Jacqueline Kennedy.
Con alcuni cenni sulle statue più importanti che si trovano sulla facciata del Duomo, e la nomina della Chiesa preferita dal relatore quale San Giuseppe, situata a poca distanza da piazza della Scala e progettata in modo esemplare da Francesco Maria Richini, si chiude la conviviale con il battito congiunto della campana da parte dei Presidenti dei due club Matteo Bellenghi e Stefano Doga.