La pandemia ancora in corso ha cambiato radicalmente il nostro modo di vivere gli spazi.
L’abitazione, tradizionalmente concepita come luogo del riposo e come ideale contraltare dell’ufficio e più in generale dei luoghi di lavoro, ha incorporato una serie di connotazioni, di significati e di esigenze fino ad oggi sconosciute. Esigenze la cui soddisfazione è demandata all’architettura che questi spazi li progetta e li concepisce prima ancora di costruirli, nel tentativo di trovare un compromesso tra messaggio e funzione, tra media e strumento, tra arte e serialità.
Negli schizzi che questa sera l’architetto Subissati (Menzione d’Onore del Premio Compasso d’Oro 2015) ci ha presentato traspare tutto questo: il tentativo di dare risposta ad un bisogno ancora inespresso, rifuggendo i cliché di una certa concezione dell’abitare che vorrebbe l’uomo adattarsi all’architettura e non viceversa. Un vero e proprio atto di ribellione che, seppur fedele agli archetipi funzionali e rispettoso della tradizione e del territorio, propone soluzioni nuove ed inconsuete per uno stile di vita che vede l’uomo al centro.
È proprio questa tensione umanistica il motore pulsante del bisogno di sostenibilità nell’abitare che Subissati ha investigato con il suo recente progetto “Casa di Confine”: un’abitazione costruita in un contesto rurale nei dintorni di Ancona che cerca il connubio tra tecnologia e territorio, tra tradizione e modernità, traendo ispirazione dalle antiche case coloniche del luogo e reinterpretandone gli elementi caratteristici.
La proposta abitativa, di una modernità ambiziosa e fuori dagli schemi, è stata illustrata grazie all’ausilio di foto e di un video che riassume i cicli vitali della casa, vero e proprio diaframma tra un interno ed un esterno in costante dialogo artistico e funzionale di luce, acqua e aria.
I soci del Fiera hanno ascoltato con grande interesse le parole di Subissati, e come di consueto non sono mancate domande, apprezzamenti, ma anche perplessità e critiche costruttive. Nella sintesi conclusiva del presidente Bellenghi i ringraziamenti al nostro ospite e l’invito ai presenti a prendere parte ad una nuova stagione di conviviali ormai alle porte.